La scalata continua: UniCredit punta al 30% di Commerzbank
Berlino era andata in allarme quando UniCredit aveva dichiarato di possedere il 9% di Commerzbank. Oggi UniCredit ne ha il 21% e chiede alla Bce il permesso di salire al 30%
Lo sgambetto del governo tedesco non è servito dal momento che UniCredit non intende togliere Commerzbank dal proprio mirino: dopo il recente blocco alla vendita di nuove azioni da parte di Berlino, la banca italiana ha reso noto di aver presentato alla Bce “istanza regolamentare per l’acquisizione di una partecipazione superiore al 10% e fino al 29,9% in Commerzbank”. Intanto, nella giornata di lunedì 23 settembre, “ha sottoscritto strumenti finanziari aventi a oggetto una partecipazione pari a circa l’11,5% del capitale sociale” di Commerzbank.
Così ha scritto UniCredit in una nota, precisando che “il relativo regolamento in azioni può avvenire solo subordinatamente all’ottenimento delle relative autorizzazioni”. Attualmente, viene reso noto, UniCredit “ha raggiunto circa il 21%” di Commerzbank.
Ogni scenario è aperto
Per UniCredit ogni strada è aperta: la banca guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel potrebbe continuare ad acquistare azioni di Commerzbank , ma potrebbe scegliere anche la via della vendita. Nella nota viene specificato che “la maggior parte dell’esposizione economica di UniCredit è oggetto di copertura, al fine di assicurare piena flessibilità di rimanere a questo livello, cedere la partecipazione, con una copertura in caso di ribassi, o incrementarla ulteriormente, in funzione dell’esito delle interlocuzioni con Commerzbank, i suoi consigli di gestione e di sorveglianza e, più in generale, tutti i suoi stakeholder in Germania”.
UniCredit “ritiene che ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in UniCredit, a beneficio dell’intera Germania e di tutti i suoi stakeholder”. “Ciononostante, – viene specificato – come avvenuto per UniCredit stessa, lo sviluppo di tale potenziale richiede l’adozione di azioni concrete”.
Con tali passaggi, Orcel punta a rassicurare il governo tedesco. Il nodo della questione riguarda eventuali tagli all’organico post acquisizione paventati dai sindacati. Ma dietro al muro eretto da Berlino c’è anche una questione di prestigio, dal momento che le elezioni federali arriveranno fra un anno esatto e i partiti sono in fibrillazione. Nelle scorse settimane UniCredit ha rastrellato il 9% circa di Commerzbank, metà sul mercato e l’altra metà nel corso di un’asta indetta dal governo tedesco. Governo che si è detto del tutto inconsapevole delle intenzioni degli italiani.
Il ruolo della Bce
Orcel sa di poter contare su una sponda nella Bce, la quale si è già espressa favorevolmente sulle fusioni transnazionali. “Siamo sempre stati a favore delle fusioni transfrontaliere. Ogni volta che se ne verifica una, emergono tipicamente preoccupazioni nazionali… La cosa importante è quanto la fusione sia adeguata dal punto di vista del modello di business”. Così ha dichiarato settimane fa il vicepresidente della Bce Luis de Guindos a proposito del caso Commerzbank/UniCredit.
La Bce caldeggia la formazione di un super-gruppo bancario europeo in grado di tenere testa ai colossi cinesi e americani. Una eventuale acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit darebbe vita a un titano del credito, per volumi d’affari perfino superiore a Deutsche Bank.